L’accordo di libero scambio che Unione Europea ed Australia stanno negoziando rappresenterà certamente un moltiplicatore di opportunità. Un abbassamento/annullamento dei livelli di tassazione vigenti nei confronti nei confronti di alcune categorie merceologiche li renderebbe più competitivi sul mercato, tenuto conto anche degli elevati costi di trasporto; nel settore del “food&beverage” il riconoscimento di nuove denominazioni di origine avrebbe un effetto molto positivo per i nostri prodotti (l’Italia è di gran lunga il Paese con il maggior numero in Europa di tali riconoscimenti). Ad esso occorre aggiungere la riduzione delle barriere non tariffarie che faciliterebbe gli investimenti nel Paese così come l’accesso ai bandi di gara. Il principale focus dei negoziatori europei riguarda i benefici per le piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale della nostra economia.
Nonostante la distanza geografica, radicata è in Australia la presenza di grandi gruppi industriali italiani e di altre realtà forse più piccole ma comunque all’avanguardia in tecnologia ed innovazione. In totale circa 270 sono le aziende italiane con una presenza in forma stabile e diretta nel mercato con impianti di produzione, filiali commerciali o uffici di rappresentanza e presenti in quasi tutti i settori (energetico e ingegneristico : ENI, Enel, Saipem, Prysmian, ecc.), infrastrutture e costruzioni (Webuild, Rizzani de Eccher, Ghella, ecc.), servizi finanziari (Intesa SanPaolo), moda (Zegna, Armani, Ferragamo, Max Mara, Tod’s, Gucci, Luxottica, ecc.), lusso (Ferrari, Maserati), fitness (Technogym), prodotti alimentari (Barilla, Lavazza, Campari, Gruppo Inalca, Ferrero, ecc.).
La collaborazione scientifica è coesa e vivace: sono attivi 25 accordi tra università o dipartimenti australiani e atenei Italiani; i due Paesi collaborano su importanti progetti (quali lo Square Kilometre Array e il progetto SABRE sulla Materia oscura); vi sono 4.600 pubblicazioni congiunte; la comunità di ricercatori italiani in Australia è superiore al migliaio.
Anche sul piano culturale le relazioni bilaterali sono ottime anche grazie alla forte azione di promozione della nostra cultura e del made in Italy svolta dalla Comunità italiana in Australia. Inoltre, la lingua italiana è tuttora tra gli idiomi stranieri più studiati in Australia.
L’Italia e l’Australia godono di un rapporto unico, basato su legami solidi e duraturi, guidato da valori e principi condivisi e volto alla convergenza di interessi strategici. Una comunità italiana numerosa e ben integrata ha contribuito notevolmente allo sviluppo dell’economia, della società, della cultura e dello stile di vita australiana.