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Italia e Australia

L’Italia e l’Australia godono di un rapporto unico, basato su legami solidi e duraturi, guidato da valori e principi condivisi e volto alla convergenza di interessi strategici. Una comunità italiana numerosa e ben integrata ha contribuito notevolmente allo sviluppo dell’economia, della società, della cultura e dello stile di vita australiana. Secondo il censimento del 2021, poco più di un milione di australiani ha origini italiane e più di 160.000 residenti australiani sono nati in Italia. Tantissimi sono i turisti che da questo Paese hanno deciso di partire in vacanza per l’Italia dalla piena riapertura delle frontiere nel febbraio 2022 sia per i legami familiari, ma anche e soprattutto per il fascino unico che il nostro Paese continua ad avere come destinazione turistica privilegiata. La cooperazione bilaterale è molto profonda e si applica in diverse aree; nella scienza e nella tecnologia, nella cultura e nell’arte, nonché in altri settori, comprese le questioni legate alla sicurezza e all’antiterrorismo. Dal punto di vista economico e commerciale, i due paesi hanno una base imprenditoriale solida e dinamica ed il commercio è fiorito nonostante la pandemia.Il valore dell’interscambio totale tra Italia e Australia ha raggiunto un nuovo record nel 2022. Le esportazioni italiane verso l’Australia sono ammontate 5.253 milioni di Euro, un incremento del 22% rispetto al 2021 (che già aveva fatto registrare una crescita del 17% rispetto al 2020), mentre le importazioni dall’Australia hanno fatto registrare un importante +96% rispetto al 2021 (per un totale di 1.195 milioni di Euro). L’Italia è stato l’11 Paese fornitore dell’Australia, secondo fra i Paesi europei.

A trainare l’export italiano sono sempre i macchinari e apparecchi, prodotti alimentari, bevande e tabacco e mezzi di trasporto, mentre le importazioni sono consistite soprattutto in prodotti delle cave e miniere e metalli.

L’accordo di libero scambio che Unione Europea ed Australia stanno negoziando rappresenterà certamente un moltiplicatore di opportunità. Un abbassamento/annullamento dei livelli di tassazione vigenti nei confronti nei confronti di alcune categorie merceologiche li renderebbe più competitivi sul mercato, tenuto conto anche degli elevati costi di trasporto; nel settore del “food&beverage” il riconoscimento di nuove denominazioni di origine avrebbe un effetto molto positivo per i nostri prodotti (l’Italia è di gran lunga il Paese con il maggior numero in Europa di tali riconoscimenti). Ad esso occorre aggiungere la riduzione delle barriere non tariffarie che faciliterebbe gli investimenti nel Paese così come l’accesso ai bandi di gara. Il principale focus dei negoziatori europei riguarda i benefici per le piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale della nostra economia.

Nonostante la distanza geografica, radicata è in Australia la presenza di grandi gruppi industriali italiani e di altre realtà forse più piccole ma comunque all’avanguardia in tecnologia ed innovazione. In totale circa 270 sono le aziende italiane con una presenza in forma stabile e diretta nel mercato con impianti di produzione, filiali commerciali o uffici di rappresentanza e presenti in quasi tutti i settori (energetico e ingegneristico : ENI, Enel, Saipem, Prysmian, ecc.), infrastrutture e costruzioni (Webuild, Rizzani de Eccher, Ghella, ecc.), servizi finanziari (Intesa SanPaolo), moda (Zegna, Armani, Ferragamo, Max Mara, Tod’s, Gucci, Luxottica, ecc.), lusso (Ferrari, Maserati), fitness (Technogym), prodotti alimentari (Barilla, Lavazza, Campari, Gruppo Inalca, Ferrero, ecc.).

La collaborazione scientifica è coesa e vivace: sono attivi 25 accordi tra università o dipartimenti australiani e atenei Italiani; i due Paesi collaborano su importanti progetti (quali lo Square Kilometre Array e il progetto SABRE sulla Materia oscura); vi sono 4.600 pubblicazioni congiunte; la comunità di ricercatori italiani in Australia è superiore al migliaio.

Anche sul piano culturale le relazioni bilaterali sono ottime anche grazie alla forte azione di promozione della nostra cultura e del made in Italy svolta dalla Comunità italiana in Australia. Inoltre, la lingua italiana è tuttora tra gli idiomi stranieri più studiati in Australia.

L’Italia e l’Australia godono di un rapporto unico, basato su legami solidi e duraturi, guidato da valori e principi condivisi e volto alla convergenza di interessi strategici. Una comunità italiana numerosa e ben integrata ha contribuito notevolmente allo sviluppo dell’economia, della società, della cultura e dello stile di vita australiana.

Secondo il censimento del 2021, poco più di un milione di australiani ha origini italiane e più di 160.000 residenti australiani sono nati in Italia. Tantissimi sono i turisti che da questo Paese hanno deciso di partire in vacanza per l’Italia dalla piena riapertura delle frontiere nel febbraio 2022, sia per i legami familiari, ma anche e soprattutto per il fascino unico che il nostro Paese continua ad avere come destinazione turistica privilegiata.